“Ritorno al futuro a Faleri”, un salotto culturale per scoprire le novità degli scavi al Vignale

Ritorno al Futuro

Da ieri al domani, attraverso un’attività di recupero del passato che ci proietta in avanti. Giovedi 30 giugno alle 17 presso il museo dell’Agro Falisco i membri dell’equipe del Dipartimento di Scienze dell’Antichità, Insegnamento di Civiltà dell’Italia preromana della Sapienza Università di Roma, presenteranno i primi esiti delle ricerche del giugno 2022 nell’area del Vignale, uno dei due colli su cui sorgeva l’antica città di Falerii Veteres.

Tale conferenza, dal titolo “Ritorno al futuro a Falerii”, sarà l’occasione non solo per divulgare le prime notizie derivanti dalla campagna di scavo, che è tuttora in corso, ma anche per riflettere sulle informazioni che i ritrovamenti hanno messo in luce, permettendo agli studiosi le ipotesi e considerazioni sulla vita che si è svolta per secoli su quei terreni.

L’attività di scavo – condotto in regime di concessione del Ministero dei Beni culturali e in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale – è stata resa possibile grazie ad un finanziamento della Fondazione Carivit ed alla partecipazione del Comune di Civita Castellana, e ha rappresentato un’importante ripresa delle ricerche su campo, dopo oltre un secolo dalle indagini di Raniero Mengarelli e dopo un trentennio dalle ultime ricognizioni britanniche.

“Ritorno al futuro a Falerii” servirà anche per presentare al pubblico la convenzione Tular Rasnal, promossa dal museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, alla quale il Comune di Civita Castellana ha recentemente aderito. Saranno presenti il direttore del museo, Valentino Nizzo, e il ricercatore di Etruscologia e Antichità Italiche all’Università per Stranieri di Siena, Jacopo Tabolli. Saranno loro, nell’ultimo passaggio della conferenza, ad instaurare un confronto sulla storia della tutela del patrimonio archeologico, a partire dallo “Strano caso di Francesco Mancinelli Scotti”, di recente analizzato nel dettaglio nel volume omonimo, pubblicato dalla Fondazione Luigi Rovati.