Sgombero di piazza Cavour a Tarquinia: occupazioni di suolo pubblico scadute, non autorizzate, non rinnovate o non pagate

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Occupazioni di suolo pubblico scadute, non autorizzate, non rinnovate o non pagate: sono queste le motivazioni che hanno portato allo “sgombero” di piazza Cavour.

Durante la pandemia, per consentire alle attività di somministrazione di sopravvivere garantendo le misure anti-Covid, come quelle sul distanziamento, gli imprenditori hanno ottenuto permessi speciali. Nel giro di pochi mesi, gli spazi esterni di ristoranti, bar e simili sono stati peró oggetto di ampliamenti non concordati ed indiscriminati.

Oggi, certe situazioni non rispondono più alle necessità dettate dalla pandemia.

Occorre azzerare tutto e ripristinare le regole a tutela dei cittadini che continuano ad essere privati di spazi pubblici e costretti a gincane tra le strutture piazzate da bar e ristoranti. Un caos che danneggia anche il decoro urbano e che ha provocato la perdita d’identità del centro storico.

Nei prossimi giorni saranno rivalutate tutte le concessioni in essere o richieste, per mettere ordine e riportare un metodo omogeneo di assegnazione e si individueranno altresì criteri per l’uniformità degli arredi.

Il riposizionamento dei dehors sarà dunque disciplinato e riorganizzato e l’amministrazione comunale è al lavoro con i vari uffici competenti per mettere in piedi soluzioni strutturali che tengano insieme il diritto delle imprese a lavorare, quello dei cittadini a beneficiare di spazi urbani di qualità e quella dei residenti a vivere in aree ordinate e fruibili.