Tarquinia, dal taglio dei pini amare sorprese

TARQUINIA – A seguito del taglio dei pini, su V.le Mediterraneo nel Lido di Tarquinia prima, poi dell’estirpazione del loro apparato radicale nel terreno, sono emerse preoccupanti sorprese; ai danni ben visibili in superficie, si vanno ad aggiungere quelli, invisibili, che l’apparato radicale dei pini, da anni, stava provocando nel sottosuolo.

     Gravi danni alla rete idrica, con conseguenti notevoli perdite di acqua potabile che provocava perdita di pressione, per cui veniva il prezioso liquido spesso veniva a mancare nelle abitazioni in modo omogeneo. Danni alla rete elettrica con i cavi divelti dalla loro canalizzazione e messi sotto tiro, senza dimenticare che alcuni sono apparsi parzialmente spellati con dispersione di energia nel terreno.

     A questo punto, viene da riflettere che, se l’attuale provvedimento fosse stato preso negli anni indietro, forse qualche disguido agli abitanti del Lido sarebbe stato risparmiato e tanto spreco di acqua potabile, bene molto prezioso, e molta dispersione di energia sarebbero stati evitati.

    Alla luce di questa realtà rinvenuta,  ne consegue che è necessario procedere alla rimozione dei pini anche in altre vie che dimostrano gravi criticità in superficie, come Via Axia,  poiché, nel loro sottosuolo, potrebbero esserci gli stessi danni.

   Di pari passo è doveroso, onde mantenere l’equilibrio botanico sostituire questi alberi con altri meno invadenti, con la sola radice a fittone che va soltanto in profondità senza creare la disastrosa ragnatela in superficie.

   Su questo si può stare tranquilli considerando che il sindaco Alessandro Giulivi, a fatti e non a vuote parole, è un sindaco ed una persona molto attenta alla cura della natura ed alla sua salva guardia, per questo è entrato nel progetto Ossigeno della Regione Lazio e, nell’ultimo anno ha messo a dimora ben 1500 piante di buona grandezza. Basta aggirarsi per alcuni viali del Lido nord per rendersi conto di questa realtà.

                                                                           

    Pietro Brigliozzi