Al Cosmonauta Lisoni e Marchetti parleranno di corpi e luoghi del cinema di Pasolini

Presentazione Pasolini

La scrittrice martana, Rosella Lisoni, insieme a Federica Marchetti sabato 22 alle ore 16,30 al Cosmonauta di Via dei Giardini, nel quartiere Pianoscarano, apriranno in anticipo il centenario della nascita di Pasolini.

Il 2022 sarà sicuramente l’anno pasoliniano e tante iniziative sono in via di preparazione a Roma e in altre città, Lisoni e Marchetti parleranno del cinema di Pasolini, da lui definito “lingua scritta della realtà”, un cinema le cui storie sono cucite sui corpi degli attori, del suo amore per l’arte figurativa e per la vita e soprattutto della sua “disperata vitalità”.

Lisoni e Marchetti illustreranno i motivi per cui Pasolini pensava al cinema come l’arte di scoprire, anzi riscoprire, il sacro dei corpi e i luoghi, il loro contenuto mitico, perduto nel deserto della modernità.

Diranno agli ospiti come mai Pasolini stabilisce percorsi e interdipendenze tra Roma, il Sud d’Italia, il Terzo Mondo nonché i luoghi privilegiati dallo sviluppo neocapitalistico.

Sarà Rosella Lisoni poi a descrivere il “cinema di poesia” di Pasolini e l’importanza della scelta dei luoghi di  un cinema a volte onirico, magico, mitico e sempre estremamente poetico, raffinato e spesso complicato da comprendere per molti.

Oltre a porsi come omaggio e tributo postumo a un “artista” prematuramente scomparso, Lisoni e Marchetti punteranno il dito sull’importanza delle immagini per Pasolini, del loro concatenamento, secondo griglie non standard della mimica del gesto e del volto, nudità, morte, luoghi topografici, citazioni pittoriche.

Pier Paolo Pasolini “corpi e luoghi”, esplicita informazione del loro uso, dei “morfemi” (corpi, luoghi e oggetti) attraverso un linguaggio iconico, così come risaltava in diversi film, da Accattone(1961) a Salò o le 120 giornate di Sodoma(1975, per lui è stata la soddisfazione di cimentarsi in una sfida impossibile e ossessiva, di cui entrava a far parte il corpo stesso di Pasolini, non dimenticando che fotogrammi del Vangelo secondo Matteo (1964) vennero proiettai sul suo corpo, diventato per un momento schermo vivente. Un pomeriggio sicuramente interessante.