Viterbo, Alfonso Antoniozzi risponde alla lettera della Scuola Musicale Comunale

Di seguito la nota dell’Assessore alla Cultura ed alla Educazione Alfonso Antoniozzi in risposta alla lettera della Scuola Musicale Comunale.

“La situazione in cui è venuta a trovarsi la Scuola Musicale Comunale, con conseguente ritardo nell’avvio del calendario scolastico, è in cima alla lista delle mie preoccupazioni di musicista e di assessore. E’ necessario intanto che io rassicuri allievi e genitori: la Scuola aprirà e sarà perfettamente in grado di assicurare il numero di ore necessarie per la formazione di ciascun allievo limitando, se del caso, lo svolgimento di eventuali esami alla sola sessione autunnale. Essendo la Scuola ordinata né più né meno come un Conservatorio, posso affermare quanto sopra con assoluta certezza: spesso è accaduto che nei Conservatori le cattedre restassero per mesi senza insegnante e nonostante questo tutti gli allievi sono sempre stati in grado di vedersi garantito il loro monte ore, e così sarà anche per la nostra Scuola.
Il ritardo nell’inizio dei corsi dipende da una serie di fattori che provo a riassumere per amore di trasparenza e verità.
Lo stabile che ospitava la Scuola Musicale Comunale è stato, nello scorso anno, interessato da lavori PNRR, il che ha obbligato la chiusura non solo della Scuola Musicale ma della Scuola dell’Infanzia che occupa il primo piano di quell’edificio, con riconsegna prevista per il 15/9/23, dunque perfettamente in linea con l’inizio dell’anno accademico.
Disgraziatamente, – scrive Alfonso Antoniozzi, Assessore alla Cultura e all’Educazione e Vicesindaco, – all’atto dei lavori, la struttura ha subito un crollo di parti significative dei controsoffitti di entrambi i piani, costringendoci ad intervenire d’urgenza e concentrare dunque ogni forza umana e finanziaria disponibile per dirottare l’intervento sul solo piano che ospita la Scuola dell’Infanzia onde poterne garantire la riapertura, il che ha ovviamente dilazionato i tempi di riconsegna del secondo piano, quello della Scuola Musicale, che dipendono, ora, da un ulteriore stanziamento di bilancio.
Constatata l’impossibilità di avviare l’anno accademico nella vecchia sede, grazie alla collaborazione di tutti i settori abbiamo reperito i fondi per “traslocare” la stessa nei locali, ristrutturati nel corso della precedente consiliatura, che sovrastano il palcoscenico del Teatro Unione, unici locali in disponibilità all’Ente che fossero funzionalmente e immediatamente in grado di ospitare l’attività.
Questo trasloco però ha avuto un impatto sull’intero sistema di safety e security del Teatro dell’Unione, che abbiamo dovuto completamente ridisegnare.
L’ultimo passo di una lunga serie di adeguamenti che resta da compiere per poter aprire la Scuola in massima sicurezza sia per allievi e docenti che per personale e frequentatori del teatro è la creazione di una nuova porta tagliafuoco che separi le attività della Scuola da quelle del teatro, porta che sarebbe già stata creata se il data breach che ha messo fuori uso i nostri sistemi lo scorso Dicembre non avesse di fatto paralizzato l’Ente. Il settore Lavori Pubblici mi informa che, salvo ulteriori imprevisti, la situazione dovrebbe essere risolta entro il mese corrente e dunque a quel punto saremo finalmente in grado di dare l’avvio all’anno accademico.
Ciò premesso, non mi resta che chiedere scusa a genitori, insegnanti, allievi e personale scolastico per un disservizio dietro il quale, credo sia ormai chiaro, non c’è nessuna volontà o, peggio, sciatteria o disinteresse da parte dell’Amministrazione o di questo Assessorato.
Prima di chiudere, mi duole dover rimarcare con amarezza che tutta questa situazione, scaturita dall’improvviso crollo dei controsoffitti durante i lavori PNRR, non si sarebbe mai generata se solo nel corso della consiliatura precedente si fosse dato seguito a una relazione tecnica pervenuta ai LLPP il 20 Luglio 2021 (e da questi opportunamente segnalata all’Amministrazione) in cui la ditta incaricata a compiere un sopralluogo nei locali che ospitavano la Scuola e la Scuola dell’Infanzia segnalava il cedimento dei blocchi di laterizio interposti tra i travetti dei solai in latero-cemento, specificando (cito testualmente) che questo cedimento “ può avere conseguenze assai gravi per l’incolumità delle persone presenti nei locali sottostanti che possono essere investite dalla caduta di porzioni significative di materiali”.