Consultazione popolare a Farnese il 23 luglio: il Comitato Ambiente e Salute Tuscia dice NO all’Impianto eolico industriale Vallerosa

Eolico

Il 21 luglio c.m. alle ore 18:00, nella piazza della Rocca a Farnese, si terrà un incontro pubblico organizzato dal Comitato Ambiente e Salute Tuscia. L’incontro con la popolazione è stato organizzato dal Comitato a seguito della consultazione popolare indetta per domenica prossima 23 luglio dall’Amministrazione comunale che vuole ottenere una linea di indirizzo sul progetto eolico industriale denominato “Vallerosa”. Dopo mesi nei quali si sono succeduti silenzi e informazioni limitate ai social da parte Dell Amministrazione comunale nonostante le richieste del Comitato di informare e coinvolgere la popolazione e le richieste di qualche cittadino e amministratori comunali dissenzienti che hanno chiesto “dall’interno” di fare un’ assemblea con la popolazione. In questo periodo di tempo mentre l’iter autorizzativo procedeva (ad oggi siamo in attesa della convocazione della 2° Conferenza di servizi), la Giunta ha preso atto dei malumori che serpeggiano tra la cittadinanza, poiché sono più che evidenti, ed ha deciso di far esprimere un parere ai residenti da portare in sede di Conferenza dei Servizi.

Dal canto nostro sono mesi che evidenziamo (con osservazioni ostative fatte pervenire alla Regione, con volantini, post informativi) le gravi criticità del progetto che prevede 7 aerogeneratori, con un’altezza di 200 mt e larghi 160 mt collocati all’interno delle fasce di rispetto sia dai Centri Storici di Farnese ed Ischia di Castro ma anche da siti archeologici della antica città di Castro e siti Natura 2000 nonché confinanti con la Zona contigua alla Riserva naturale regionale Selva del Lamone.

Questo incontro lo abbiamo fortemente voluto sia per dare voce alle ragioni del No al progetto ma anche per informare in maniera esaustiva la cittadinanza su un argomento, che in questi tempi di transizione energetica può essere molto divisivo e travisato.

La nostra posizione ovviamente non è negazionista, siamo consapevoli della necessità di trovare soluzioni alternative alle energie prodotte da quelle fossili, né tanto meno siamo contro le energie rinnovabili, ma crediamo fermamente che la transizione si debba fondare su basi legislative serie e non nel caos che attualmente si presenta perché altrimenti si potrebbe ipotizzare che si tratti di mera speculazione. Soprattutto qui nella Tuscia dove sono in essere e previste già più di 100 pale eoliche di altezza compresa tra i 130 e i 200 mt, decine di impianti di minieolico (realizzati con procedure semplificate) con aerogeneratori alti 60/70 mt, oltre le centinaia di ettari di terreno su cui sono installati impianti fotovoltaici. A tutto questo si aggiungano le decine e decine di progetti in iter autorizzativo.

La Tuscia è la quinta provincia italiana per produzione di FER (fonti da energie rinnovabili), produce ad oggi quasi l’80% delle quote regionali prefissate da qui al 2030 dal PNIEC ( Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima che stabilisce gli obiettivi nazionali al 2030 sull’efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di CO2, nonché gli obiettivi in tema di sicurezza energetica) oltre a produrre i 2/3 dell’energia da fonti rinnovabili del Lazio ( Roma 6,8%, Rieti 0%) . La stessa Giunta della Regione Lazio ha messo un freno a questa tendenza emanando la DGR 171/2023 e riconoscendo questo squilibrio tra le province che risulta ingiusto e illegale.

In questo incontro abbiamo invitato le aziende del territorio che contribuiscoo a dare impiego alla popolazione del luogo e che sono le prime ad essere minacciate da tali progetti, poiché turismo e prodotti agricoli di eccellenza perderanno la loro peculiarità data proprio da un territorio sano ed integro.

Abbiamo invitato e coinvolto coloro che fanno parte dei comitati presenti sul territorio e che si sono costituiti come Coordinamento ambientale Tuscia (CAT) affinché espongano le criticità che questi progetti hanno sui loro territori.

Inoltre invitiamo a partecipare tutti gli uomini e le donne delle istituzioni contrari allo stupro della Tuscia così da porre attenzione al tema delle rinnovabili e dell’eolico industriale, in particolare per fare in modo che vengano creati e attuati strumenti legali che possano regolamentare, dare un freno a questa emorragia speculativa con una chiara linea di indirizzo a tali progetti. Tale necessità è evidenziata sia nel PER (piano energetico regionale) che nel PNIEC redatti già da mesi ma mai messi in atto. E’ necessaria la legge regionale prevista dalla normativa nazionale.

Ribadiamo il concetto che il problema non sono le energie alternative, abbiamo a cuore la riuscita delle COMUNITÀ ENERGETICHE che sono una valida alternativa alla devastazione della Tuscia e una risorsa economica sostenibile per la popolazione e il territorio, mentre crediamo fermamente che questi progetti industriali trasformeranno territori stupendi, vocati per agricoltura e turismo, in mere catene di montaggio. Quindi alla consultazione del 23 luglio VOTIAMO NO AL PROGETTO EOLICO INDUSTRIALE “VALLEROSA”.