Conto vincolato: come funziona, vincoli e durata

Quando si parla di conto vincolato, si fa generalmente riferimento a un vincolo temporale su determinati importi di denaro depositati in un conto. Lo scopo del vincolo è quello di ottenere rendimenti più alti rispetto a quelli che vengono generalmente proposti sulle cosiddette “somme libere”.

Nella pratica, i vantaggi di un conto vincolato si concretizzano in un tasso di interesse più elevato. Si tratta di una forma di investimento che sta diventando sempre più diffusa nel nostro Paese, complice anche un tasso di inflazione piuttosto elevato.

Come si possono vincolare delle somme di denaro?

Esistono diversi modi di vincolare una somma: è per esempio possibile aprire un conto deposito puro, ovvero una forma di conto bancario che ha un’operatività limitata (di fatto è possibile solo il versamento e il prelievo delle somme) e che deve appoggiarsi a un conto corrente. Un’alternativa è il vincolo di una somma, anche parziale, depositata su un conto corrente preesistente. In quest’ultimo caso, il rendimento sulla somma vincolata è più elevato di quello relativo alla somma libera.

Il tasso di interesse sulle somme vincolate è fisso e ciò, come è facilmente intuibile, porta con sé un vantaggio e uno svantaggio: se i tassi attivi scendono, il cliente ha comunque diritto a essere ricompensato con l’applicazione del tasso concordato; d’altra parte, se i tassi attivi aumentassero, egli non può beneficiarne in termini di maggiore rendimento sulle somme vincolate. Se ne ha disponibilità potrà però eventualmente vincolare altre somme usufruendo del rialzo dei tassi.

Conto vincolato: quali sono le durate dei vincoli?

Quando si parla di conti vincolati, le durate temporali dei vincoli proposte dai vari istituti bancari possono variare, anche se, in linea di massima, sono spesso le seguenti: 3, 6, 12 18, 24 e 36 mesi. Potrebbero esserci o meno differenze sul tasso di interesse garantito sulla somma messa a vincolo a seconda della durata di quest’ultimo.

Una volta che si è giunti alla scadenza definita per contratto, si ha la cessazione del vincolo e la somma rientra nella piena disponibilità del cliente. Di norma non è mai previsto il rinnovo automatico di questo tipo di contratto.

L’accensione del vincolo può essere effettuata recandosi presso una filiale della banca o, più comodamente, tramite procedure digitali al 100% (online per intendersi).

Per quanto riguarda la somma soggetto a vincolo, la banca di norma prevede sia un limite minimo che un limite massimo; quest’ultimo può essere particolarmente elevato e diverso fra un istituto bancario e l’altro.

Relativamente agli interessi, questi possono essere liquidati trimestralmente oppure alla scadenza del vincolo, dipende dalle condizioni stabilite dal contratto.

Gli interessi maturati sono soggetti a ritenute fiscali?

Gli interessi attivi che maturano sui conti correnti e sui conti deposito sono sottoposti a una ritenuta fiscale del 26%. È la banca che trattiene la somma dovuta versando l’importo dovuto all’Agenzia delle Entrate. Si ricorda inoltre che sui conti bancari è previsto anche il pagamento di un’imposta di bollo.