Nautica sostenibile: la situazione in Italia e le prospettive per il futuro

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Nautica barca

Oggi tutti i settori produttivi devono fare i conti con il problema dell’inquinamento ambientale e la conseguente progettazione di nuovi metodi per ridurre al minimo le emissioni di anidride carbonica e altri gas inquinanti. Anche l’ambito nautico, uno dei settori di cui si teme l’impatto ambientale, si sta confrontando con questi problemi. Il risultato è che la progettazione di navi, yacht e imbarcazioni sta diventando sempre più rispettosa dell’ambiente: le barche di oggi non sono semplicemente ultramoderne dal punto di vista del design, ma mostrano anche una maggiore efficienza energetica e una cura per i materiali rispetto alle barche costruite dieci anni fa. Quello che sta accadendo nel settore nautico può essere senza dubbio un modello per tanti altri settori, che ancora faticano a compiere il salto decisivo verso la riduzione dei consumi. Andiamo allora a vedere qual è l’impatto ambientale della navigazione e quali sono gli scenari che si prospettano per il futuro.

L’impatto ambientale della navigazione

Quando si parla di impatto ambientale della navigazione, bisogna prima di tutto fare delle distinzioni fra la nautica commerciale e la nautica da diporto. Il diporto nautico si svolge senza fini di lucro ed è una materia a sé disciplinata dal codice della nautica specifico del settore diportistico. Per limitarsi a una distinzione generale, si può ricordare che che la gran parte dei danni ambientali causata dal settore nautico proviene dalle grandi navi commerciali, i cui motori bruciano oli combustibili contenenti grandi quantità di zolfo, sprigionando così polveri sottili e sostanze nocive responsabili dell’inquinamento. Abbattere le emissioni di questi grandi stabilimenti sembra ancora molto difficile, a causa dei costi elevati che comporterebbe un massiccio ridimensionamento del settore in un’ottica ambientalista.

Per quanto riguarda la nautica da diporto, invece, la situazione è diversa. In quest’ambito, infatti, i progressi tendono a essere più rapidi e anche più significativi. In questi casi è più semplice provvedere all’installazione di moderni sistemi di depurazione dei gas di scarico per ripulire e le emissioni di ossido e zolfo prima che fuoriescano dalla ciminiera, riducendo notevolmente l’impatto ambientale. Inoltre, ad oggi si possono prevedere motori piccoli e di minore potenza in grado di diminuire l’apporto di energia quando si usano le utenze, senza che questo alteri la performance della barca.

Anche le grandi navi turistiche si stanno muovendo in questa direzione, come le navi da crociera. Per esempio, la climatizzazione è uno degli elementi maggiormente responsabili del consumo totale di carburante. Ad oggi, sempre più navi si stanno dotando di valvole automatiche capaci di regolare il flusso d’acqua refrigerata in base al reale fabbisogno: questo consente di regolare al meglio la temperatura e garantire risparmi non da poco a livello energetico.

Nautica elettrica: gli scenari

Tutti conosciamo almeno per sentito dire la tecnologia ibrida ed elettrica, che da ormai qualche anno ha acquisito una grande popolarità nel settore automobilistico. La prossima sfida energetica sembrerebbe quella di riuscire ad applicare questa soluzione su larga scala anche in ambito nautico. Questo avrebbe non solo dei grandi vantaggi in termini di consumo di energia, ma aumenterebbe il comfort durante la navigazione: basti pensare alla possibilità di entrare e uscire da un porto in modo silenzioso e nuotare in acque più pulite. E non si tratta solo di soluzioni full electric: anche l’ibrido può essere applicato alla nautica in modo eccellente unendo il diesel alla potenza elettrica.

È pur vero che, diversamente da quanto è accaduto nel settore delle auto, per la nautica non sono stati ancora messi a disposizione degli incentivi statali che, abbattendo i costi di realizzazione e acquisto di strutture elettriche e ibride, potrebbero favorirne la diffusione capillare. Ma sembrerebbe che il passo sia imminente e che la prossima frontiera della navigazione sarà proprio l’elettrico, con tutti i vantaggi che questo comporterebbe.

Materiali green per barche ecosostenibili

La sfida del futuro non riguarda solo la progettazione di impianti sempre più efficienti sotto il profilo energetico, ma anche la scelta di materiali di alta qualità con cui realizzare strutture dal design unico e, al tempo stesso, rispettose dell’ambiente. Ad oggi i materiali leader per la costruzione di barche sono il carbonio e la fibra di vetro, ma sembrerebbe che stiano prendendo piede soluzioni in fibre naturali in grado di essere smaltite in modo sostenibile. Se anche un’imbarcazione dispone di un motore ibrido, ma è costruito con materiali tradizionali, il suo impatto sarà comunque notevole sull’ambiente. Tra i nuovi materiali che stanno compiendo il loro ingresso nell’industria nautica figurano:

  • fibra di basalto, materiale ecologico tradizionalmente impiegato nella costruzione di armi o nell’insonorizzazione acustica, da qualche tempo utilizzato anche per le barche;
  • fibra di lino, disponibile in Europa in grandi quantità, presto potrebbe raggiungere la stessa qualità della fibra di carbonio;
  • fibra di bambù, molto più leggera della fibra di vetro e con caratteristiche meccaniche equivalenti alla vetroresina, ma più ecologica.

Materiali e tessuti sostenibili stanno cominciando a essere utilizzati anche per l’interior design e i complementi d’arredo di yacht e navi. Si pensi a tutte le strutture sofisticate che si possono utilizzare a bordo di yacht di ultima generazione, come piscine, spa, palestre e così via. Ecco allora sulle barche si fanno spazio piscine e vasche idromassaggio in EPS preformato, materiale riciclabile, atossico e auto estinguente, sistemi di illuminazione a LED a basso consumo e molte altre soluzioni per il lusso a bordo, al fine di conciliare la resa estetica al ridotto impatto ambientale.