Un team di architetti curerà l’edizione 2024 di San Pellegrino in Fiore

Nella sala consiliare di Palazzo dei Priori, è stata presentata l’edizione 2024 di San Pellegrino in Fiore. I dettagli dell’evento sono stati illustrati dalla sindaca Chiara Frontini, dall’assessore allo sviluppo economico e turismo Silvio Franco, dal consigliere comunale delegato ai rapporti con le attività produttive Marco Nunzi, in rappresentanza del Comune di Viterbo che per la prima volta curerà la gestione della manifestazione, e dall’architetto Raffaele Ascenzi con un gruppo di suoi colleghi Federico Ciatti, Alessandro Scorsa, Francesco Moretti e Andrea Rodolico.

Alla conferenza sono intervenuti i rappresentanti delle istituzioni che sostengono la manifestazione, ovvero: Provincia di Viterbo, Università degli Studi della Tuscia, Camera di Commercio Rieti Viterbo e Fondazione Carivit.

La Sindaca Frontini ha donato una targa ricordo a Armando Malè, Fabio Fontana e Aldo Cannone, componenti dell’Ente San Pellegrino in Fiore, con il ringraziamento dell’amministrazione comunale per aver con coraggio e entusiasmo realizzato la splendida avventura di San Pellegrino in Fiore 2023.

Dopo l’introduzione dei lavori da parte della Sindaca Frontini e le puntualizzazioni dell’Assessore Franco che ha rammentato il concerto e il convegno con Sgarbi, si è puntualizzato sul nuovo format di San Pellegrino in Fiore realizzato da un club di architetti. Sarà la porta aperta ad un futuro per l’iniziativa che rappresenterà un volano economico per la Tuscia sia sotto il profilo turistico che quello economico. Raffaele Ascenzi ha spiegato come le forme e l’architettura dei quadri nelle piazze e vicino allle fontane sia scaturita da un lavoro d’insieme degli architetti che hanno preso a cuore l’iniziativa.

Le installazioni che sono state proposte per “San Pellegrino in Fiore 2024”, in coerenza anche con i temi individuati all’interno della candidatura di Viterbo a Capitale Europea della Cultura 2033, nascono da un approfondito studio inerente il tema iconografico ed iconologico del “fiore” declinato nell ambito architettonico ed urbanistico del centro storico medievale di Viterbo a ridefinizione di un racconto, seppur provvisorio ed effimero, della città e della sua storia.

Sono state quindi selezionate  tipologie di piante che hanno, soprattutto nel Medioevo, definito i principi dell'”orstopiaria” ovvero dell’arte di dare forme geometrico/scultoree alle piante e prendendo come “modus operandi” spunto da quegli impianti floreali effimeri a sfondo religioso tipici della tradizione della Tuscia viterbese.

L’installazione che si prevede per Piazza del Gesù prende ispirazione geometrica e formale dal pavimento cosmatesco interno al Duomo di San Lorenzo i cui elementi lapidei e ceramici vengono tuttavia sostituiti nel disegno proposto da varie essenze floreali e vegetali quali Rosmarino, Cavolo rosso e Broccolo. Per Piazza San Lorenzo l’installazione, ispirata anche questa geometricamente e compositivamente al pavimento cosmatesco interno al Duomo di San Lorenzo, prevede l’utilizzo di essenze floreali e vegetali quali la Lavanda, la Dimorfoteca in vari colori, la Salvia ed il Mirto.

La composizione prevista  per Piazza della Morte individua invece simbolicamente come segno le cosiddette “cesoie” del cimatore Monaldi raffigurate su uno stemma all’interno della vicina Chiesa di Santa Maria Nuova il cui campo interno è, da un punto di vista florovivaistico, definito dal Loropetalo.

La scenografia per Piazza San Carluccio prende ispirazione da uno dei decori presenti in una transenna interna alla Chiesa di Sant’Andrea in Piano Scarano definita, da un punto di vista florovivaistico, da essenze quali la Salvia splendente, il Basilico, il Gelsomino di notte e la Margherita.

A Piazza Scacciaricci sarà realizzata  una composizione ispirata ad uno dei decori presenti in una transenna interna al Duomo di San Lorenzo definita cromaticamente con essenze quali il Bosso, la Salvia, il Mughetto, l’Assenzio, l’Agrifoglio ed il Tasso che introducono, per il luogo specifico, il tema tipicamente medievale del “giardino dei veleni”.

Infine, per Piazza San Pellegrino, uno dei luoghi più iconici e pittoreschi di Viterbo, ci sarà un’installazione ispirata ad uno dei decori presenti in una transenna interna al Duomo di San Lorenzo caratterizzata da essenze florovivaistiche quali la Lavanda, la Salvia, il Gelsomino di notte e la Bocca di Leone.

Fa da sfondo a tutto l’evento, che comprende anche alcune vie collaterali alle piazze, il “mercato medievale” inteso come luogo di aggregazione e scambio sociale, il quale, è in tal senso reso ancor più reale e tangibile dalla presenza di figuranti in abiti storici.