NUOVO ORDINE MONDIALE

Putin

Il N.O.M., il nuovo ordine mondiale che Vladimir Putin ha di recente vaticinato, stenta a prendere forma politica, ma i suoi amari frutti pendono maturi in tante parti del globo.

Quel che sta succedendo in Israele, ma anche in Africa ed altrove,  è qualcosa di nuovo e di anomalo da molti punti di vista: intanto nel modus operandi delle formazioni armate: di Hamas, ormai a ragione dichiarata terroristica, che nasce dopo la vittoria alle elezioni nella Striscia di Gaza del 1986, l’espulsione violenta da essa del partito storico palestinese di Al Fatah, gli scontri armati e gli attentati.

Gli attacchi perfettamente coordinati su tutti i mezzi disponibili; la strage indiscriminata e crudele di civili; la cattura di ostaggi per eventuali scambi o per scudi umani; il lancio di migliaia di razzi, che fa supporre l’acquisizione di tecnologie produttive; l’aiuto entusiastico delle altre formazioni, dalla Jihad Islamica in Cisgiordania ad Hezbollah in Libano.

Sullo sfondo due dei protagonisti del NOM, Iran e Russia, alle prese con i Patti di Abramo, stavolta tra Israele ed Arabia Saudita, strategia occidentale di pacificazione e scambio economico con Israele, cui corrisponderebbe un’ egemonia americana ed europea, sul medio oriente e sul Mediterraneo.

Senonchè il macigno della questione palestinese ancora una volta ha sbarrato il passo ad ogni eventuale soluzione pacifica.

La storia non sarà benevola con tutti i governi israeliani susseguitisi dal 1948, con l’eccezione di quello di Yizhac Rabin che pagò con la vita gli accordi di Oslo con Arafat, e forse di Begin, perché troppe occasioni sono andate sprecate e si è criminosamente pensato che non si dovesse rendere giustizia ad un popolo oppresso e che la “Questione” finisse in fondo all’agenda del mondo arabo come ordinariamente irrilevante.

Come si può pensare di tenere due milioni e trecentomila persone della striscia di Gaza  in una prigione a cielo aperto di cui si controlla acqua, elettricità, accesso al mare, cibo, senza tentare di stabilire un rapporto qualsiasi, un compromesso possibile?

Israele è una democrazia parlamentare; è anche l’unico stato che ha sperimentato il premierato andando al voto 3 volte in due anni; si sono susseguite decine di manifestazioni di massa contro il governo di estrema destra di Netanyahu per la sua riforma centralistica della giustizia; la sicurezza come mantra dei fondamentalismi ebraici andata sorprendentemente in fumo, sia nei servizi segreti ”migliori del mondo”, sia nell’esercito “ più organizzato del mondo”, di cui dovrà pur rispondere Nataniahau.

Certo che servirebbe un Nuovo Ordine Mondiale, ma non certo con questi protagonisti.

In un recente viaggio in Israele-Palestina sono stato a Jaffa; davanti al mare su  d’ una collinetta coperta d’erba c’erano centinaia di coppie, giovani fidanzati, famiglie con bambini, seduti sul prato a fare merenda, oppure una spremuta dei famosi pompelmi, un gelato, una sigaretta.

Erano tranquillamente palestinesi ed ebrei insieme; colori della pelle i più vari; ma occhi sereni, sorridenti, contenti di una bella giornata da passare fuori casa insieme: uno spettacolo!. Ecco il Nuovo Ordine Mondiale! Questo dovremmo fare!

Francesco Chiucchiurlotto